La scena si apre su uno Sperone di roccia, come finestra spalancata, aperta sul paesaggio incantato. Sulla sua cima un campanile settecentesco affiancato da una grotta ove si pone la Natività. Il campanile, simbolo della chiesa e del richiamo dei fedeli alla contemplazione nella veglia di mezzanotte, dà la sua notizia del Natale del Cristo.
Al centro della scenografia presepiale, la Santissima Vergine Madre in ginocchio con lo sguardo verso suo figlio presenta “IL Mistero dell' Incarnazione”.
A suo fianco lo sposo Giuseppe in preghiera ammira il Bambino Gesù. Un bue e un asinello riscaldano con il loro fiato il bambino nato: Il bue nel presepe è simbolo del popolo ebraico che porta il giogo della legge; l’asino, è simbolo dei pagani che portano il peso dei loro peccati di idolatria. Cosi è riferito da una antica profezia di Isaia che dice "il bue ha riconosciuto il suo proprietario e l'asino la greppia del suo padrone".
Ai lati della scena scorre dalle montagne una sorgente di acqua, che attraversa la valle fino a perdersi nel sottosuolo. L'acqua indica, freschezza e gioia, la sua valenza simbolica è richiamo del battesimo Cristiano, fonte di vita eterna. Nella scenografia presepiale, ci sono profili di case rurali che armonizzano la scena; gruppi di pastori con i loro greggi si incamminano verso la luce splendente proveniente dalla grotta per adorare il Messia. La presenza di una giovane Samaritana che attinge acqua al pozzo, ricorda l'acqua viva che Gesù dona per opera dello Spirito Santo a ogni peccatore. Nel buio della notte un “Astro del cielo” che risplende nel cielo, guida i tre Re Magi d'Oriente alla culla. Sotto questo segno divino il presepe della parrocchia di San Biagio accoglie il Natale di Cristo.