La scena del presepe si apre con sette Angeli settecenteschi in volo, due di essi posano su un architrave di un tempio e reggono tra le loro mani una ghirlanda di rose e fiori. Simboleggiano la gloria del Paradiso. "Benedetto colui che viene nel nome del Signore! Osanna nell'alto dei cieli".
La Sacra Famiglia è posta nella grotta tra le mura del tempio. La S.S. Vergine Madre in adorazione di suo Figlio, colei che come madre di Gesù è la massima espressione del genio femminile, e accanto c'è lo sposo Giuseppe in preghiera. Nella parte alta, ai lati della scena, "l'Annuncio ai pastori". Tre Pastori: un giovane dormiente nell'atto estasiante di sognare, accanto a lui suo padre di nome Armenzio in atteggiamento seduto ad aspettare "La Nascita del Re dei Re". I due personaggi, padre e figlio, insieme, rappresentano il mondo onirico, cioè la vecchia e la nuova generazione. Il Vecchio e Nuovo Testamento. Mentre il terzo pastore, con la mano sulla fronte rappresenta la meraviglia. Essi ricevono l'annuncio dell'angelo della buona notizia.
Sullo sfondo della scena, in mezzo ad un gruppo di case rurali arroccate, scorre un fiume: tra le sue sponde si nota un "Ponte" simbolo del viaggio, del cammino, del pellegrinaggio che collega il nostro mondo verso l'aldilà.
Nella scenografia presepiale nel giorno dell'Epifania si incontrano i Re magi, tre Re che si inchinano davanti al Re dei Re, Salvatore del mondo. Il numero tre rappresenta le tre razze umane: semitica, camitica, e giapetica che insieme riconoscono universalmente la divinità di Cristo.
Sotto un manto di un cielo luminoso "Tra Fede, arte e tradizione", si presenta il presepe della chiesa di San Biagio.
Tema ispirato da: CIRO AURILIA con la partecipazione dei collaboratori della parrocchia